Energia
Offriamo consulenza e supporto alla realizzazione di impianti energetici da fonti rinnovabili. Individuiamo le potenzialità del territorio per sviluppare progetti per lo sfruttamento delle biomasse. Curiamo la  la valutazione di fattibilità e la progettazione  di impianti per la valorizzazione delle risorse naturali.  Seguiamo il vostro progetto nell'iter di approvazione. 
Di seguito vi presentiamo alcuni esempi dei progetti che abbiamo promosso e realizzato.



Progettazione di un impianto integrato di trattamento anaerobico di residui dell'agricoltura e della FORSU e compostaggio 
Su incarico del Comune di Viggiano (PZ) è stato sviluppato un progetto di un impianto integrato per il trattamento di circa 10000t/anno di residui agricoli (biomasse di origine vegetale e animale) e FORSU. L'impianto prevede la digestione anerobica dei materiali raccolti nella Val d'Agri e il successivo compostaggio per la produzione di ammendanti ad uso agricolo. L'adozione dei due processi combinati rappresenta una novità nel panorama delle regioni meridionali. L'impianto è in grado di produrre l'energia elettrica per il suo funzionamento e ne residua una quota che viene immessa in rete.

Il trattamento della FORSU richiede la realizzazione di appositi impianti di compostaggio, impianti dagli elevati consumi energetici

La digestione anerobica preliminare del materiale organico consente di produrre biogas da destinare alla generazione di energia elettrica.

L'impianto progettato richiede una superfici di poco superiore ai 2 ha. Si presenta con un livello di complessità maggiore, ma larga parte della sua gestione è affidata a sistemi automatici.

Il materiale destinato al compostaggio produce un ammendante utilizzabile in agricoltura e con livelli di elevata qualità. 

L'impianto è stato progettato in modo da non recare disturbi di natura olfattiva (il compostaggio avviene in condizioni di depressione).



Consulenza per la redazione di Piani energetici
Su incarico della società Ambiente Italia abbiamo fornito il nostro supporto alla redazione dei Piani energetici di diverse provincie italiane. La consulenza ha riguardato la quantificazione delle risorse in biomasse del territorio, la valutazione delle potenzialità energetiche, l'individuazione delle possibilità di impiego per la produzione di energia (calore ed energia elettrica), la presenza di vincoli che ne limitano la disponibilità.
in funzione delle caratteristiche del territorio sono state analizzate diverse fonti sia di carattere agricolo che forestale. I Piani elaborati hanno riguardato le Province di Massa-Carrara, Catanzaro, Asti, Bologna.

Cedui abbandonati con potenzialità di recupero

Residui di potatura del verde urbano, Bologna

Utilizzo dei gusci di nocciola per fini energetici, Asti

Recupero dei sarmenti di vite a fini energetici, Asti

Sfibrati da residui agricoli


Studio di fattibilità per l'utilizzo di acque di vegetazione da olivicoltura per la produzione di biogas. Sviluppo di un’ipotesi progettuale
Le acque di vegetazione (AV) sono acque residuate dalla lavorazione meccanica delle olive che non hanno subito alcun trattamento né ricevuto alcun additivo ad eccezione delle acque per la diluizione delle paste, ovvero per la lavatura degli impianti. Esse contengono infatti un elevatissimo contenuto in materiale organico per cui il COD (Chemical oxigen demand)(1) è compreso tra 40000 e 100000 mg/L. Esse, ai sensi del D.lgs 152, non possono essere immesse  in acque superficiali o in fognatura. Il carico inquinante equivalente delle AV prodotte in Italia è considerato pari ad una città di 25 milioni di abitanti. Le AV sono considerate in tutti i Paesi come acque idonee per una fertilizzazione organica e positivi effetti sono documentati per diverse colture.

 Dalla distribuzione di AV può derivare uno scadimento della struttura del suolo e
ancor più una forte inibizione delle attività microbiche.  Il motivo è legato alla
presenza di composti polifenolici ai quali è riconosciuta un’azione antimicrobica e al valore di COD.

Lo spandimento delle acque di vegetazione costituisce quindi la modalità più diffusa di smaltimento delle acque di vegetazione derivanti dai frantoi. L'ipotesi progettuale ha considerato l'utilizzo delle acque di vegetazione nella digestione anerobica, dopo una fase preliminare di microfiltrazione dalla quale possono derivare sottoprodotti di interesse commerciale quali polifenoli da impiegare nel settore nutraceutico e acqua ultrapura.

I bacini di stoccaggio hanno l’obiettivo di ridurre i volumi da smaltire.

Impianti di micro e ultrafiltrazione delle AV sono già operativi su piccola scala.

Il processo proposto consente di integrare l'alimentazione di un digestore con quote rilevanti di AV.


Inventario delle biomasse agricole  forestali e piano di approvvigionamento per la Centrale a biomasse di Grottole (MT)
L'indagine, commissionata da CESI S.p.A., è stata finalizzata ad individuare le potenzialità di una porzione del territorio lucano e pugliese nel fornire biomasse (paglie da cereali e residui della potatura degli olivi) in grado di alimentare una centrale a biomasse da realizzare in comune di di Grottole (MT).
L'indagine ha valutato le produzione medie di biomasse, le possibilità di raccolta meccanizzata e trasferimento alla centrale. Il prodotto finale è consistito in un piano dettagliato che, individuando sia le potenzialità che i vincoli presenti sul territorio si è mostrato in grado di garantire i sufficienti flussi nel tempo. Particolare attenzione è stata posta alla sostenibilità ambientale del processo.

Le paglie dei cereali rappresentano in Europea una importante fonte energetica. I Paesi con il maggior utilizzo di questi materiali sono la Danimarca e la Gran Bretagna.

La filiera energetica della paglia richiede l'impiego di macchine specializzate (big-baler) per la raccolta del materiale.

Le paglie possono essere utilizzate direttamente in caldaia o possono essere trasformate in pellet o briquettes.

L'area considerata dispone di ampi quantitativi di paglia che non trovano impiego data la scarsa rilevanza locale della zootecnia.

L'alimentazione di una centrale a paglia richiede che il materiale venga stoccato per molti mesi dell'anno in apposite strutture.


Consulenza nell'ambito degli iter autorizzativi di impianti FER
L'attività di consulenza ha riguardato piccoli impianti idroelettrici, impianti eolici e impianti fotovoltaici. In quest'ambito sono stati condotti rilievi in campo, raccolta di dati di diversa natura, elaborazioni progettuali per la minimizzazione dell'impatto sul territorio.

Sistemazioni a servizio di un impianto idroelettrico

Sistemazione presso un impianto idroelettrico

Supporto alla progettazione di un impianto eolico, Appennino tosco-emiliano

Barriere a verde per la mitigazione dell'impatto sul paesaggio  presso un impianto fotovoltaico (Latina)

Interventi di mitigazione paesaggistica presso un impianto fotovoltaico (Sabaudia)


Predisposizione di un piano di alimentazione di una impianto di digestione anaerobica

Il piano di alimentazione elaborato ha previsto l'adozione di una miscela costituita da liquami suini, residui dell'agricoltura e frazione organica dei residui solidi urbani (FORSU). L'indagine ha interessato l'intera provincia di Treviso, ma si è focalizzata sui comuni che permettessero una ridotta movimentazione dei materiali su strada.